Oggi rispondo ad una domanda interessante e molto diffusa…
«Ho da sempre un sogno ma, quando ci penso, subito mi dico che sono cose da bambina/o e che devo stare coi piedi per terra… come faccio a smettere di limitarmi?»
Ecco un grande classico! “… stare coi piedi per terra…”
Per rispondere a questa domanda, vado a pescare da una delle discipline su cui si appoggia l’Ingegneria del Pensiero: la Psicologia Applicata. In particolare dall’Analisi Transazionale.
L’Analisi Transazionale è una materia complessa e…
… chiedo scusa agli eventuali psicologi in lettura…
… ho bisogno di fare una enorme semplificazione, da buon ingegnere del pensiero.
Vado dritto al punto e alla sua applicazione pratica.
Ognuno di noi si confronta, dentro di sè, con vari “stati dell’IO” (così si chiamano).
In questo momento ce ne interessano due:
- l’IO “adulto”
- l’IO “bambino libero”
Quali sono le dinamiche tra questi due IO?
In generale l’adulto è quello coi piedi per terra, quello che vive di concretezza.
Nel bambino invece prevalgono i sogni, i desideri, la voglia di giocare e divertirsi…
I guai nascono in due possibili situazioni… che purtroppo sono molto frequenti.
- Nella prima, al bambino libero viene lasciato fin troppo spazio, l’adulto molla del tutto la presa… e il bambino può combinare dei veri e propri disastri.
- Nella seconda, l’adulto, con la sua concretezza, soffoca le aspirazioni del bambino libero. Così facendo però, reprime la scintilla creativa del bambino, e potrebbe persino spegnere quel fuoco e quella fantasia tipica dell’infanzia.
Chi pone questa domanda potrebbe essere più in questa seconda dinamica.
Quando l’adulto che è in te ha bloccato la capacità di sognare del bambino…
… quando il bambino si sente costretta/o a stare coi piedi per terra…
… tu, come persona, tenderai a rinunciare davvero a tante risorse e al tuo potenziale… alla tua scintilla creativa!
Sai quante persone ho incontrato, dentro cui l’adulto aveva tappato la bocca al bambino libero con del nastro adesivo!
Dove sono andati a finire i sogni?
Forse chiusi a chiave dentro un cassetto nascosto!
Per vivere bene serve equilibrio tra queste due figure interiori.
Certo, il bambino libero a volte può essere insistente e anche un po’ “rompiscatole”… proprio come un bambino!
Ma deve anche essere lasciato libero di esprimersi, perché in lui c’è la scintilla creativa, quella che fà la differenza e che dà sapore alla vita!
In che rapporto si trovano dentro di te il tuo adulto e il tuo bambino libero?
Uno prevarica l’altro? Litigano?
E se provassi a trasformare questo conflitto in un’armonia?
Inizia a creare un dialogo costruttivo tra queste due parti… inizia ad ascoltare il bambino, senza giudicarlo e senza bloccarlo sul nascere.
Lascialo esprimere e vedi dove ti conduce. Poi prendi la sua mano e accompagnalo…
Chissà, potresti davvero iniziare a realizzare il tuo sogno, il sogno del bambino libero… pur restando con i piedi per terra.
Ciao! E come sempre… viva la curiosità!
P.S. Questa è una delle Lezioni Brevi di Ingegneria del Pensiero.
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